Recensione Serie TV "Mare fuori"

Nome: Mare fuori
Lingua originale: italiano  
Direttore: Carmine Elia
Durata episodi: 50-55 min. 
Anno pubblicazione: settembre 2020

Aloha readers! Oggi torno su questi schermi per parlarvi di una serie tv che ho visto in questi ultimi giorni e che ho amato tantissimo! E' stata mandata in onda questo settembre su Rai 2, ma è possibile vederla sul sito della Rai, quindi affrettatevi a vederla perché ne vale la pena! 
Vi lascio il link che vi porterà al sito della Rai qui!


Ci troviamo in Italia, più precisamente a Napoli, una città famosa per la sua bellezza straordinaria, perché si affaccia al mare e per le prelibatezze culinarie.

Ma non sono tutte rose e fiori, ogni luogo e persona ha i suoi punti oscuri e qui non è di meno...

Napoli ospita uno dei carceri minorili che ha visto in questa serie tv le vite di questi giovani, che si sono battuti con forza per la sopravvivenza.

L'Istituto di Pena Minorile di Napoli ospita ben 50 minori che hanno svolto degli atti illeciti e ne stanno scontando la pena. C'è chi li ha compiuti per legittima difesa, chi per pura rabbia, chi invece per non infangare il nome di famiglia. Ma tutti sono dentro per un motivo.

Le vite di tanti ragazzi, che si sono trovati nel posto sbagliato in un momento altrettanto sbagliato, si intrecceranno e cercheranno di sopravvivere in un luogo apparentemente protetto, ma che in realtà si rivela peggiore della vita fuori da quelle mura.

Si conosceranno le storie di Filippo, di Carmine, di Ciro e altri ragazzi e ragazze, tutte diverse, piene di avvenimenti tragici e paurosi.

Le loro vite però non si fermeranno dopo essere entrati in questo carcere che si affaccia al mare, ma inizieranno proprio lì dentro, tra segreti, nuove amicizie e inganni.

Arriverà anche la nuova direttrice, che a differenza dei precedenti vuole che le regole siano rispettate e che non ci siano favoritismi, ma non sa che in realtà chi comanda è il più forte e può essere anche un singolo ragazzino carcerato.

Ma ora la domanda è: chi tra tutti loro riuscirà a sopravvivere dopo tutti gli inganni, le risse e le mazzette?


Ho amato tantissimo questa serie! Mi è proprio entrata nella pelle, con la sua cruda realtà che sfortunatamente attanaglia la vita di molte persone.

Mentre sto scrivendo questi miei pensieri, mi sto ascoltando la colonna sonora che circonda questi episodi, fantastica come gli attori e le puntate!

Ormai sono proprio in fissa con queste canzoni, soprattutto con la intro “O' Mar for”, che contorna le mie giornate negli ultimi tempi.

Anche se ero molto scettica perché non guardo molte serie tv italiane, ho deciso di darle una possibilità per come mi si era presentata la prima volta che l'ho vista su internet: una serie che parla di carcerati al sud Italia. Non sapevo neanche come si chiamassero i protagonisti, in quale città era ambientata, se erano maggiorenni o minorenni, se volesse mostrare la realtà per così com'è o rappresentare una falsa salvezza e speranza.

L'ho iniziata così per caso e ne sono rimasta abbagliata, dalla recitazione, dalla lingua che si utilizza nel corso della storia e dall'ambientazione .

Ho poi capito che racconta di ragazzi minorenni, che per diversi motivi sono finiti in questo carcere a scontare la loro pena, cercando di sopravvivere in un sistema dove il più forte vince ed è assetato di vendetta.

Le vicende di Filippo, Carmine e gli altri ragazzi del carcere si intrecceranno tra risse, pianti e segreti, dove la vendetta è una madre spietata che alimenta l'odio di quei giovani.

Il modo in cui alcuni temi sono trattati, senza velo e senza scrupoli è stato perfetto per diffondere dei messaggi fondamentali non solo a noi giovani, ma anche agli adulti.

Ho provato terrore con i personaggi della storia, ho riso, mi sono emozionata e ho “fangirlato” come sempre, ma ho anche pianto.

I personaggi ti entrano nel cuore, tutti in modo diverso, chi per la sua tenerezza, chi per la sfacciataggine o per la lealtà, ma poi ci sono anche quelli che disprezzi fino al midollo, per la loro pazzia e indifferenza.

Credo però che finire ad odiare un personaggio all'interno di un film o una serie tv sia molto importante, perché vuol dire che l'attore è riuscito bene nel suo intento, interpretando il suo ruolo con successo.

Durante la visione ci sono stati alti e bassi, alcuni momenti mi fermavo per meditare sulle cavolate che alcuni ragazzi facevano, altre volte ero così presa che mi dimenticavo pure che il giorno dopo avevo scuola.

Appena finita la serie tv ho sentito un vuoto non solo per gli avvenimenti che erano successi durante gli ultimi episodi, ma anche per la velocità con cui ho visto la serie, trovandomi così dopo pochi giorni ad aver finito un capolavoro e non sentendomi abbastanza sazia... infatti necessito di un bel re-watch! 

L'ambientazione è bellissima, nei suoi limiti perché si parla comunque di un carcere minorile a Napoli, ma nel corso degli episodi si scopriranno le vie di questa bellissima città, si visiterà il mare attraverso lo schermo, si vivranno avventure con tutti loro.

Il nome della serie è azzeccato, perché il mare fuori dal carcere che i ragazzi possono vedere grazie alle finestre e ai pochi permessi a loro concessi, rappresenta proprio la libertà, la salvezza al di fuori di quelle quattro mura troppo strette.

Nasceranno amicizie, nuovi amori e anche faide tra i ragazzi del carcere, che si sostengono a vicenda ma nello stesso tempo si gettano fango tra di loro.

Il rapporto tra i ragazzi è uno dei temi principali trattati nella serie, oltre ai motivi seri per cui sono stati arrestati, che molto spesso finiamo per trascurare ma che sono di vitale importanza.

Tra le tematiche che più tengo a cuore e che mi hanno fatto meditare a lungo c'è sicuramente l'amore, che è bello quando trasmette gioia e ti rassicura, ma quello violento non si può definire così e sfortunatamente ancora oggi succede, rovinando la vita di quelle persone che piano piano si sgretolano all'insaputa di tutti.

L'amicizia e la fiducia che si instaurano tra alcuni personaggi nel corso della storia sono veramente belle, basate sulla lealtà e sul bisogno reciproco, come l'amicizia tra Carmine e Filippo, che anche se ha degli intoppi, si riesce a percepire il sentimento che li lega!

Prima ho parlato di lingua utilizzata nella serie TV, perché sì, oltre all'italiano si parla anche il dialetto napoletano, che come tutti i dialetti lo possiamo definire una lingua, soprattutto in questa serie tv, dove è molto utilizzato. Ma coloro che non sanno questo dialetto non si devo preoccupare, perché ci sono anche i sottotitoli, ma vi assicuro che verso la fine della stagione non vi serviranno più, anzi ormai avrete superato il livello base del dialetto napoletano e capirete le frasi molto bene!

Guardate questa serie tv per la crudeltà con cui vi sbatte la realtà in faccia, senza scrupoli e problemi... e anche perché è proprio un bel capolavoro italiano!




 


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